- l’abito femminile
- l’abito maschile
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Anna Mura
Intervistatrice: Rossella Deiana
Intervistata: Anna Mura
Riprese: Claudia Castellano
Luogo: Sinnai
Data di realizzazione: 26 aprile 2011
Lingua: italiano, sardoArgomento: costumi di Settimo San Pietro
Descrizione: partendo dai ricordi di gioventù, quando prese delle lezioni di cucito, l’intervistata racconta di come abbia intrapreso il confezionamento dei costumi sardi maschili di Settimo San Pietro, utilizzando come modelli abiti della fine dell’Ottocento.
Si passa, in seguito, alla descrizione degli abiti, dei materiali utilizzati e dei capi che li compongono.
Infine, vengono descritte le decorazioni in tessuto che si utilizzano ancora oggi per abbellire i cavalli e i buoi in occasione delle più importanti manifestazioni.
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Iolanda Cabras
Intervistatrice: Rossella Deiana
Intervistata: Iolanda Cabras
Riprese: Claudia Castellano
Luogo: Settimo San Pietro
Data di realizzazione: 26 aprile 2011
Lingua: italiano, sardoArgomento: costumi di Settimo San Pietro
Descrizione: l’intervistata descrive le varie tipologie di abiti femminili e le occasioni in cui venivano indossati dalle componenti della Pro Loco di Settimo San Pietro, di cui faceva parte negli anni Sessanta. In particolare spiega la complessa preparazione della camicia con le maniche a vista pieghettate detta a perra de canna. Si sofferma, inoltre, sulla descrizione dell’abito di gala, di mezza gala e dell’abbigliamento per la vedovanza.
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Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro
Nome: abito di gala
Denominazione locale: bistiri de velludu
Uso: veniva confezionato per le nozze delle donne di famiglie abbienti e dopo il matrimonio si utilizzava solo per le cerimonie più importanti.
Tessuto: velluto di seta rosso, broccato a motivi floreali policromi su fondo avorio, trine dorate con motivo a ventaglio.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/02Settimo011.jpg
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro
Nome: Abito di gala
Denominazione locale: bistiri de velludu
Uso: veniva confezionato per le nozze delle donne di famiglie abbienti e dopo il matrimonio si utilizzava solo per le cerimonie più importanti.
Tessuto: velluto di seta rosso, broccato a motivi floreali policromi su fondo avorio, trine dorate con motivo a ventaglio.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/03Settimo012.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: velo
Denominazione locale: velu
Uso: elemento del costume di gala detto bistiri de velludu.
Tessuto: cotone bianco a maglia esagonale, decorato con ricami a motivi floreali bianchi.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/04Settimo013.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: fiocco
Denominazione locale: froccu
Uso: elemento della cuffia di gala, usato in abbinamento col vestito detto bistiri de velludu.
Tessuto: velluto di seta nero, ornato con frange in canutiglia d’oro e ricami con motivi floreali in filo ed elementi dorati.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/05Settimo014.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: corpetto
Denominazione locale: cossu
Uso: capo di uso festivo che, data la raffinatezza del tessuto, si utilizzava anche a vista senza la sovrapposizione del giubbetto. Aveva la funzione di sostenere il seno.
Tessuto: broccato a fondo rosso, decorato in verde e in canutiglia dorata con motivi floreali e spighe.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/06Settimo015.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: casacchino
Denominazione locale: velàda
Uso: usato in abbinamento con l’abito di gala detto bistiri de velludu. Caratterizzato da maniche a tre quarti, terminanti con volant arricciato. Profilato con galloni d’oro che caratterizzano anche i bordi delle finte tasche.
Tessuto: velluto di seta nera, galloni e trine dorati.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/07Settimo016.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: casacchino
Denominazione locale: velàda
Uso: indossato in abbinamento con l’abito di gala detto bistiri de velludu. Caratterizzato da maniche a tre quarti terminanti con volant arricciato. Profilato con galloni d’oro che caratterizzano anche i bordi delle finte tasche.
Tessuto: velluto di seta nera, galloni e trine dorati.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/08Settimo017.JPG
Prezioso abito femminile di gala di Settimo San Pietro, particolare
Nome: grembiule a ventaglio
Denominazione locale: deventali
Uso: usato in abbinamento con l’abito di gala detto bistiri de velludu, sopra la gonna.
Tessuto: velluto di seta rosso, broccato a motivi floreali policromi su fondo avorio, trine dorate con motivo a ventaglio.
Datazione: 1880 circa
Collezione: privata
Foto di: Nicola Cogoni399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/09settimoS25copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: abito di gala
Denominazione locale: bistiri de velludu
Uso: realizzato a Settimo da una sarta che ancora oggi confeziona capi di questo tipo. Si tratta di una copia di un abito locale risalente al 1880 circa.
Tessuto: velluto rosso e broccatello
Datazione: 1968
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/10settimoS26copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: casacchino
Denominazione locale: velàda
Uso: usato in abbinamento con l’abito di gala detto bistiri de velludu. Caratterizzato da maniche a tre quarti, terminanti con volant arricciato. Profilato con galloni d’oro che caratterizzano anche i bordi delle finte tasche. Due nastri frangiati ricadono posteriormente oltre la lunghezza del casacchino. Realizzato a Settimo da una sarta che ancora oggi confeziona capi di questo tipo. Si tratta di una copia di un abito locale risalente al 1880 circa.
Tessuto: velluto nero, galloni e trine dorati.
Datazione: 1968
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/11settimoS15copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: abito di gala
Denominazione locale: bistiri de velludu
Uso: realizzato a Settimo da una sarta che ancora oggi confeziona capi di questo tipo. Si tratta di una copia di un abito locale risalente al 1880 circa.
Tessuto: velluto rosso e broccatello
Datazione: 1968
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/12settimoS21copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: abito festivo e di gala di seta
Denominazione locale: bistiri a sciallu de seda
Uso: festivo e di gala
Tessuto: seta viola con motivi floreali neri
Datazione: lo scialle risale alla fine dell’Ottocento, il grembiule e il giubbetto al 1920 circa.
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/13settimoS22copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: scialle di seta
Denominazione locale: sciallu de seda
Uso: scialle festivo e di gala di grandi dimensioni con ampia frangia, utilizzato ripiegato a triangolo e poi adattato sul capo, fissandolo con una spilla al copricapo sottostante (la cuffia o un fazzoletto chiaro di piccole dimensioni) lasciando i lembi aperti, annodati morbidamente all’altezza del petto o sulla sommità del capo.
Tessuto: seta viola con motivi floreali neri.
Datazione: fine Ottocento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/14settimoS10copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletto con frangia
Denominazione locale: muncadori mannu affrongiau
Uso: fazzoletto quadrato di grandi dimensioni con frangia, destinato all’utilizzo festivo. Veniva in genere ripiegato a triangolo e poi adattato sul capo, fissandolo con una spilla al copricapo sottostante (la cuffia o un fazzoletto chiaro di piccole dimensioni), lasciando i lembi aperti o annodati morbidamente all’altezza del petto o sulla sommità del capo. In particolare, il capo nella fotografia fu acquistato per l’abito nuziale nel 1919.
Tessuto: Filati di cotone industriali con stampa di motivi floreali.
Datazione: 1919
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/15settimoS09copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletto con frangia
Denominazione locale: muncadori mannu affrongiau
Uso: fazzoletto quadrato di grandi dimensioni con frangia, destinato all’utilizzo festivo. Veniva in genere ripiegato a triangolo e poi adattato sul capo, fissandolo con una spilla al copricapo sottostante (la cuffia o un fazzoletto chiaro di piccole dimensioni), lasciando i lembi aperti o annodati morbidamente all’altezza del petto o sulla sommità del capo. In particolare, il capo nella fotografia fu acquistato per l’abito nuziale nel 1919.
Tessuto: filati di cotone industriali con stampa di motivi floreali.
Datazione: 1919
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/16settimoS08copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletto
Denominazione locale: muncadori
Uso: fazzoletto quadrato di piccole dimensioni utilizzato sul capo, ripiegato a triangolo e annodato sotto il mento.
Veniva indossato anche piegato a metà, formando un rettangolo, come copriseno (pannu de piturra). Quest’ultimo utilizzo, secondo l’Alziator, sarebbe stato introdotto dai Gesuiti per limitare la scollatura della camicia.
Tessuto: filati di cotone industriali con stampa di motivi floreali.
Datazione: XIX secolo
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/17settimoS18copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletti
Denominazione locale: muncadoris
Uso: fazzoletti quadrati di piccole dimensioni utilizzati sul capo, ripiegati a triangolo e annodati sotto il mento. Quelli più chiari venivano associati ad un copricapo sovrapposto, come uno scialle o un fazzoletto di grandi dimensioni. Venivano indossati anche piegati a metà, formando un rettangolo, come copriseno (pannu de piturra). Quest’ultimo utilizzo, secondo l’Alziator, sarebbe stato introdotto dai Gesuiti per limitare la scollatura della camicia.
Tessuto: filati di cotone industriali con stampa di motivi floreali.
Datazione: in alto, fazzoletto del XIX secolo; sotto, fazzoletto dei primi del Novecento.
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/18settimoS17copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletti
Denominazione locale: muncadoris
Uso: fazzoletti quadrati di piccole dimensioni utilizzati sul capo, ripiegati a triangolo e annodati sotto il mento. Quelli più chiari venivano associati ad un copricapo sovrapposto come uno scialle o un fazzoletto di grandi dimensioni. Venivano indossati anche piegati a metà, formando un rettangolo, come copriseno (pannu de piturra). Quest’ultimo utilizzo, secondo l’Alziator, sarebbe stato introdotto dai Gesuiti per limitare la scollatura della camicia.
Tessuto: filati di cotone industriali con stampa di motivi floreali.
Datazione: primi del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/19settimoScopycPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: camicia
Denominazione locale: camisa
Uso: ricamata nei polsini e nel colletto, si indossava sotto il corpetto e il giubbetto. Nei mesi più caldi, al di sopra si portava solo il corpetto, lasciando scoperte le maniche. Queste ultime, molto larghe, potevano essere stirate semplicemente per l’uso quotidiano (a sbuffu) o, per l’uso festivo, apprettate e pieghettate a fisarmonica in senso verticale e orizzontale (a perra de canna); questa foggia è documentata anche nell’Alta Aragona.
Tessuto: tela di cotone.
Datazione: primi decenni del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/20settimoS14copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: corpetto
Denominazione locale: cossu
Uso: festivo
Tessuto: broccato a fondo rosso, decorato in verde e in canutiglia dorata con motivi floreali e tralci di vite con grappoli d’uva.
Datazione: fine Ottocento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/21settimoScopyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: corpetto
Denominazione locale: cossu
Uso: festivo
Tessuto: broccato a fondo rosso, decorato in verde e in canutiglia dorata con motivi floreali e tralci di vite con grappoli d’uva.
Datazione: fine Ottocento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/22settimoS03copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: corpetti
Denominazione locale: cossus
Uso: venivano indossati sopra la camicia e avevano la funzione di sostenere il seno.
Tessuto: velluto operato a motivi floreali, nastri dorati, fodera di tela di cotone.
Datazione: primi decenni del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/23settimoS12copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: giubbetto
Denominazione locale: gipponi a pettina
Uso: festivo
Tessuto: cotone con applicazioni di velluto operato a fiorami sul petto (gipponi a pettina) e sui polsini.
Datazione: 1919 circa
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/24settimoS19copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: giubbetto
Denominazione locale: spénsu
Uso: modello festivo e di gala della classe media, indossato in abbinamento con il grembiule e lo scialle di seta (bistiri a sciallu de seda). Le maniche sono caratterizzate dal tessuto arricciato nella parte superiore e inferiore, in modo da originare all’altezza del gomito un ampio sbuffo, nel quale sono applicati anche volant lobati e nastri colorati.
Tessuto: seta viola a motivi floreali neri.
Datazione: 1920 circa
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/25settimoS20copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: giubbetto e grembiule
Denominazione locale: spénsu
Uso: modello festivo e di gala della classe media, indossato in abbinamento con il grembiule e lo scialle di seta (bistiri a sciallu de seda). Le maniche sono caratterizzate dal tessuto arricciato nella parte superiore e inferiore, in modo da originare all’altezza del gomito un ampio sbuffo, nel quale sono applicati anche volant lobati e nastri colorati.
Tessuto: seta viola a motivi floreali neri.
Datazione: 1920 circa
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/26settimoS06copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: giubbetti
Denominazione locale: gipponis
Uso: in alto, il giubbetto festivo; in basso, il giubbetto giornaliero.
Tessuto: in alto, giubbetto in cotone con applicazioni di velluto operato a fiorami sul petto (gipponi a pettina) e sui polsini.
Datazione: primi decenni del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/27settimoS11copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletto con frangia (muncadori mannu affrongiau), giubbetto (gipponi), gonna (gunnedda de abodrau), cintura (cimuxa)
Uso: festivo
Datazione: 1919 circa
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/28Settimo018.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: particolari delle tipologie di gonna utilizzate a Settimo
Denominazione locale: gunneddas de abodrau e de abodratinu
Uso: le gonne si differenziavano a seconda della prevalenza nelle pieghe delle righe rosse o blu.
Da sinistra: gonna di uso festivo o quotidiano, in cui le righe rosse predominano verso l’esterno (a s’arrubiu); gonna di uso festivo o quotidiano, in cui si vedono contemporaneamente le righe rosse e blu alternate (intreverada); gonna per il lutto e mezzo lutto con le righe rosse e blu molto sottili in cui prevale il blu (de abodratinu).
Ogni donna indossava fino a tre gonne sovrapposte.Tessuto: pesante tessuto di cotone, caratterizzato da righe verticali rosse e blu alternate.
Datazione: primi decenni del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Rossella Deiana600289.5 - images/morfeoshow/temp_upload/29settimoS05copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: grembiuli
Denominazione locale: deventalis
Uso: indossati sopra la gonna di cotone a righe rosse e blu (gunnedda de abodrau).
Tessuto: tela di cotone stampato, detta indiana o indianina.
Datazione: primi del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/30Settimo020.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: grembiuli
Denominazione locale: deventalis de invitu
Uso: fanno parte del corredo della sposa. Venivano indossati in occasione di cerimonie, quali battesimi e matrimoni, durante il rinfresco che si offriva a casa. Gli esemplari fotografati hanno perso l’originaria lunghezza; infatti, erano lunghi quanto le gonne del costume locale.
Tessuto: cotone bianco con ricami delle iniziali della proprietaria.
Datazione: ante 1919
Collezione: privata
Foto di: Rossella Deiana600378.75 - images/morfeoshow/temp_upload/31settimoS23copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: scarpe
Denominazione locale: crapittas
Uso: si tratta di copie semplificate delle scarpe locali di uso festivo.
Tessuto: broccatello con motivi floreali su fondo rosso, su scarpa di pelle.
Datazione: 1968
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/32settimoS24copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: scarpe
Denominazione locale: crapittas
Uso: si tratta di copie semplificate delle scarpe locali usate in abbinamento all’abito di gala.
Tessuto: broccatello con motivi floreali su fondo avorio, su scarpa di pelle.
Datazione: 1968
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/33Settimo019.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: tasca
Denominazione locale: busciacca
Uso: la tasca si indossava sotto il grembiule e si legava alla vita con un laccio o con fili dorati intrecciati terminanti con pendente frangiato (pumus de oru).
Tessuto: cotone e velluto operato e ricami con le iniziali della proprietaria.
Datazione: 1919
Collezione: privata
Foto di: Rossella Deiana549600 - images/morfeoshow/temp_upload/34settimoS04copyPietro.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: cinture e tasca
Denominazione locale: cimuxas e busciacca
Uso: le cinture coprono la porzione della vita tra corpetto e gonna. La parte centrale, visibile posteriormente, è detta coru de sa cimuxa. La tasca si indossava sotto il grembiule e si legava alla vita con un laccio.
Tessuto: le cinture sono realizzate in velluto operato a fiorami e broccato; la tasca in cotone.
Datazione: primi del Novecento
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600454.5 - images/morfeoshow/temp_upload/35Settimo021.jpg
Abito femminile Settimo San Pietro
Nome: fazzoletto da mano
Denominazione locale: muncadori
Uso: raffinato accessorio festivo da tenere vezzosamente in mano.
Tessuto: cotone bianco con ricami delle iniziali della proprietaria.
Datazione: ante 1919
Collezione: privata
Foto di: Rossella Deiana600399.75
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Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: cappotto
Denominazione locale: serenìccu
Uso: capo di origine levantina importato in Sardegna da Livorno e Napoli, successivamente da Salonicco e, infine, confezionato da sarti greci attivi a Cagliari dalla seconda metà del ‘700. Il cappotto nella foto è una recente copia di un capo del XIX secolo.
Tessuto: orbace nero e velluto rosso.
Datazione: 1997
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/02settimoS29copyPietro.jpg
Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: giacca
Denominazione locale: giacchetta
Uso: il capo nella foto è una recente ricostruzione tratta da un modello del XIX secolo di uso festivo.
Tessuto: orbace
Datazione: 1997
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/03settimoS31copyPietro.jpg
Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: abito maschile
Uso: i capi nella foto sono recenti ricostruzioni tratti da abiti del XIX secolo di uso festivo.
Tessuto: orbace, tela di cotone
Datazione: 1997
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/04settimoS28copyPietro.jpg
Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: giacca, camicia e corpetto
Denominazione locale: giacchetta, camisa e corpettu
Uso: i capi nella foto sono recenti ricostruzioni tratti da abiti del XIX secolo di uso festivo.
Tessuto: orbace, tela di cotone
Datazione: 1997
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/05settimoS30copyPietro.jpg
Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: calzoni, calzoni a gonnellino e ghette
Denominazione locale: crazonis, arroda e crazas
Uso: i capi nella foto sono recenti ricostruzioni tratti da abiti del XIX secolo di uso festivo.
Tessuto: orbace, tela di cotone
Datazione: 1997
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600583.5 - images/morfeoshow/temp_upload/06settimoS33copyPietro.jpg
Abito maschile Settimo San Pietro
Nome: gambali
Denominazione locale: cambalis
Uso: i capi nella foto sono recenti ricostruzioni di gambali da indossare per uso lavorativo in sostituzione delle ghette in tessuto.
Materiale: cuoio
Collezione: privata
Foto di: Claudia Castellano600399.75
Sa bestimenta
Unas cantas famìlias se Sètimo Santu Pedru, tenent galu unos cantos cantros, mescamente de fèmina, de su bestire antigu, ereitados o comporados. In custa manera ant cumintzadu a fàghere colletziones de abberu.
Is bestires, belle semper mantesos in conditziones bonas, sunt gollidos e documentant unas cantas castas de su logu: de fitianu, de festa e de gala (bestire a isciallu de seda e bestire de belludu), de dolu e de mesu dolu.
Ebbia carchi bestire de su sèculu deghenoe benint galu bestidos pro sa casiones folklorìsticas mannas de sa Sardigna, che a sa “Cavalcata Sarda” a Sassari, sa Sagra de Sant’Efis in Casteddu e sa Sagra de su Redentore in Nùgoro. De sòlitu benint sostituidos dae recostrutziones fatas de pagu tempus, pagu prus a mancu fideles, mescamente pro su bestire de fèmina de gala (bistire de belludu), serent cuncordadas dae is maistras de pannu, seret afatadas de is biddas a fùrriu.
Intra is bestires de is biddas de su Campidanu de Casteddu, si podent agatare analogias, ma cada bidda at cosas suas chi dda diferentziant dae is àteras. Sa manera de ligare su mucadore, pro nàrrere. Esistint puru diferèntzias a segunda de su cetu sotziale, chi si bident in sa bestimenta de fèmina, seret de fitianu seret de bonu. Ebbia is famìlias prus ricas, pro nàrrere, faghiant fàghere su bestire de gala chi diat a èssere cuddu de isposa, de su cale in Sètimo nde mantenent una deghina de modellos de sa segunda meitade de s’Otighentos.
Sa simbologia de su colore fiat ligada a su dolu, chi podiat èssere de su totu (dolu) pro is biudas o in parte (mesu dolu) a segunda de su gradu de parentiu cun su mortu. In casu de dolu si bestiant bestires prus de àteru nieddos, in casu de mesu dolu si seperaiant bestires murados. Chie non si podiat permìtere unu bestire nou, tinghiat is bestires chi giughiat giai. Sa beste (gunnedda) posta in casu de dolu, narada de abodratinu, presentaiat rigas rujas e blu prus fines contra a àteras gunneddas chi aiant prus su colore blu.
Elementos de is castas de sa bestimenta de fèmina
Berrita (scùfia), mucadore (muncadori), camisa, cossu, pannu de piturra, gipone (gipponi), gunnedda de abodrau, deventale (deventali), chintorja (cimuxa), bugiaca (busciàcca), crapitas de pedde.
Elementos de sa bestimenta de festa festivo e de gala (a isciallu de seda)
Berrita (scùfia), mucadore (muncadori), isciallu de seda (sciallu de seda), camisa, cossu, pannu de piturra, spensu, gunnedda de abodrau, deventale de seda (deventali de seda), chintorja o cimùgia (cimuxa), bugiaca (busciàca), crapitas.
Elementos de sa bestimenta de gala (bestire de belludu)
Berrita (scùffia), tullu (velu), camisa, cossu, pannu de piturra, velada, gunnedda de belludu, deventale (deventali), crapitas rivestias de brocadu.
Elementos de sa bestimenta de òmine
Berrita, mucadore de berrita (muncadori de berritta), camisa, cropete (corpètu), giancheta (giacheta), serenicu, cartzones (crazonis), cartzones a roda (arroda), chintorja (cimuxa), cartzas (crazas), cambales (cambalis), crapitas.
* tra parentesi le varianti locali.
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