-
l’abito femminile
Muncadori mannu del XX secolo in cotone stampato e frange di seta.
Foto di Emilia Sanna.
- l’abito maschile
- l’abito infantile
-
Apollonia Frigau
Intervista ad Apollonia Frigau
L’intervistata racconta del vestiario utilizzato dalla madre per le nozze.
La dote della sposa, di famiglia benestante, solitamente consisteva in quattro gonne, due camicie e vari accessori. Durante il periodo della guerra però, a causa della difficoltà nel reperire stoffe, alcuni indumenti, la camicia nel caso documentato, venivano accorciati per recuperare stoffe da usare per rattoppare altri indumenti. Pizzi e merletti, per esempio delle lenzuola, inoltre, venivano disfatti e il filo recuperato si utilizzava per fare rattoppi e cucire.
Gli elementi che componevano l’abito tradizionale femminile erano: sa camisa (la camicia), sa gunnedda de abodrau (la gonna), su deventali (il grembiule) su cossu (una sorta di corpetto-reggiseno esterno decorato), su pannu de piturra (un fazzoletto ripiegato che si metteva sopra su cossu e faceva da supporto ai gioielli), su muncadori (il fazzoletto per la testa) o su sciallu de seda (lo scialle di seta).
Poteva addirittura verificarsi che parte dei vestiti ricevuti in dote e usati per il matrimonio venissero utilizzati anche come vestiario funebre; la madre della signora Apollonia, ad esempio, è stata sepolta con una delle gonne che aveva ricevuto in dote.
Vestiti e gioielli venivano distribuiti fra le figlie e anche fra le nuore, tramandandosi così di generazione in generazione.
-
Laura e Lucia Melis
Intervista a Laura e Lucia Melis
Le intervistate raccontano della lavorazione della lana.
Si prendeva parte del manto di lana della pecora tosata, chiamato froceddu, si lavava e si craminada, si staccavano cioè piccoli fiocchi di lana. Questa operazione era comune a tutte le famiglie che possedevano greggi, mentre le famiglie che non le possedevano effettuavano i lavori di trattamento della lana a mese pari: i proprietari di lana davano una certa quantità di lana “brutta” a chi non ne possedeva e il prodotto finito veniva diviso in parti uguali.
Strumenti importanti per la lavorazione e filatura della lana erano su fusu - strumento realizzato con una certa maestria – e sa cannuga, un semplice stecco di legno di rose.
Su fusu è composto da sa conca, la ruota superiore, s’ottieddu, la ruota inferiore e sa coa de su fusu, la parte inferiore della bacchetta di legno che tiene insieme le due ruote; fra le ruote veniva filata la lana che poggiava sulle gambe.
Queste lavorazioni erano eseguite esclusivamente dalle ragazze, fin dall’adolescenza e spesso la sera intorno al fuoco, illuminate dalla sola luce di una candela; iniziavano con le lavorazioni più semplici fino ad arrivare, con gli anni, alla vera e propria creazione di un capo di abbigliamento.
La signora Melis racconta che la sua maestra elementare, durante l’esecuzione di compiti in classe, non stava con le mani in mano ma bensì “filava la lana”; questo per capire come questa attività era diffusissima e in ogni caso non pregiudicava l’autorità dell’insegnate.
Su stamini è un prodotto finemente lavorato che, dopo la pettinatura, veniva usato per la creazione dell’orbace, usato poi per confezionare capotti, giacche ecc. Sa trama è, invece, una filatura più grossa e più grezza. Le filature venivano poi tessute nei telai – trallaxiusu - e a volte anche colorate in modo naturale come, ad esempio, con il mallo delle noci o con un albero chiamato allinu, per colorazioni sul marrone, oppure con un’erba chiamata truiscu. Per la colorazione dei tessuti in nero, utilizzati soprattutto nei periodi di lutto ma anche per le giacche e i capotti, venivano usati dei coloranti industriali. Prima della colorazione finale col nero i tessuti venivano comunque impregnati con i prodotti naturali che davano una colorazione marrone utile per un migliore fissaggio del nero finale.
Ottenuti i tessuti finiti, il confezionamento dei capi veniva eseguito dal sarto: su maistu de pannu.
I lavori artigianali realizzati nel contesto familiare si estendevano anche alla creazione di recipienti utili per contenere alimenti. Questo tipo di prodotti, comunemente chiamati strexiu de fenu, venivano realizzati con il giunco di fiume: ad esempio, scatteddus (cestini), crobis (corbule), canisteddus e pallinedas (vassoi), ecc.
- images/morfeoshow/temp_upload/01DSC_00240.jpg
Muncadori mannu del XX secolo in cotone stampato e frange di seta.
Foto di Emilia Sanna.
600600 - images/morfeoshow/temp_upload/02DSC_0025.jpg
Muncadori mannu del XX secolo in cotone stampato e frange di seta.
Foto di Emilia Sanna.
600600 - images/morfeoshow/temp_upload/03DSC_0026.JPG
Muncadori mannu del XX secolo in cotone stampato e frange di seta.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/04DSC_0051.jpg
Muncadori mannu in cotone stampato e frange in seta, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
352.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/05DSC_0077.jpg
Abito festivo femminile con su muncadori mannu in cotone stampato, sa baschina (camicia nera, ricostruita), sa gunnedda de abodrau e su deventali, inizio XX secolo. Sopra il fazzoletto si nota un rosario in argento.
Foto di Emilia Sanna.
404.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/06DSC_0090.jpg
Fazzoletto utilizzato per conservare e mostrare il rosario, fine XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/07DSC_0079.jpg
Abito festivo femminile, particolare del muncadori mannu in cotone stampato e sa baschina (camicia nera, ricostruita), inizio XX secolo. Sopra la camicia si nota sa cannacca con vaghi in lamina d’oro stampata e incisa.
Foto di Emilia Sanna.
600438.75 - images/morfeoshow/temp_upload/08DSC_0083.JPG
Abito festivo femminile, particolare del muncadori mannu in cotone stampato e sa baschina (ricostruita), inizio XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
427.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/09DSC_0098.jpg
Muncadori mannu in cotone stampato e frange di seta, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
378.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/10DSC_0102.JPG
Muncadori mannu in cotone stampato e frange di seta, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
360600 - images/morfeoshow/temp_upload/11DSC_0061.jpg
Abito femminile festivo del XX secolo e scialle con le frange di seta.
Foto di Emilia Sanna.
352.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/12DSC_0128.JPG
Muncadori mannu in cotone stampato e frange di seta, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
373.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/13DSC_0155.jpg
Muncadori mannu in cotone stampato e frange in seta, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/14DSC_0161.jpg
Muncadori mannu in cotone stampato, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/15DSC_0126.JPG
Muncadori de conca, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/16DSC_0169.JPG
Fazzoletti in raso e cotone, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/17DSC_0036.JPG
Fazzoletto in seta ricamato a intaglio, ricostruzione della seconda metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/18DSC_0164.JPG
Fazzoletto in raso pitturato a mano, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/19DSC_0168.JPG
Fazzoletto in raso stampato, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/20DSC_0083a.jpg
Camicia lunga originale del XX secolo, in cotone ricamata a mano con il pizzo applicato nella scollatura.
Foto di Emilia Sanna.
529.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/21DSC_0077a.jpg
Particolare del polsino della camicia originale del XX secolo, in cotone ricamata a mano.
Foto di Emilia Sanna.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/22DSC_0082.jpg
Particolare della parte alta della manica della camicia originale del XX secolo, in cotone ricamata a mano con il pizzo applicato.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/23DSC_0008.jpg
Camicia del XX secolo in cotone ricamata a mano; particolare del polsino con il pizzo applicato.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/24DSC_0009.JPG
Pannu de piturra del XX secolo in seta damascata; variante del costume per il periodo estivo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/25DSC_0035.jpg
Cossu, parte posteriore in broccato operato a fiori e con rifiniture in crine dorate, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/26DSC_0036a.jpg
Cossu, parte anteriore in broccato operato a fiori e con rifiniture in crine dorate, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/27DSC_0015.JPG
Blusa, baschina del XX secolo in raso con passamaneria e bottoni in vetro.
Foto di Emilia Sanna.
600399 - images/morfeoshow/temp_upload/28DSC_0018.jpg
Blusa, baschina del XX secolo in raso con passamaneria e bottoni in vetro; in primo piano, appuntata alla blusa, catena d’argento con un uccello in piastra d’argento e castone centrale che sostiene un reliquiario circolare.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/29DSC_0023.jpg
Blusa, baschina del XX secolo, parte posteriore.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/30DSC_0227.jpg
Blusa in seta operata e ricamata, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/31DSC_0233.jpg
Bordo della blusa in seta operata e ricamata, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/32DSC_0055.JPG
Blusa, baschina (ricostruzione del XX secolo) in raso con passamaneria.
Foto di Emilia Sanna.
600526.5 - images/morfeoshow/temp_upload/33DSC_0057.jpg
Blusa, baschina (ricostruzione del XX secolo), particolare della passamaneria.
Foto di Emilia Sanna.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/34DSC_0056.jpg
Blusa, baschina (ricostruzione del XX secolo), particolare della manica.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/35DSC_0143.jpg
Spenzu, giacchino festivo; la manica pieghettata forma uno sbuffo a ruota all’altezza del gomito, prima metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/36DSC_0141.JPG
Spenzu, giacchino festivo in velluto e broccato di seta operato con trine dorate, prima metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600459 - images/morfeoshow/temp_upload/37DSC_0134.JPG
Spenzu, giacchino festivo; particolare del polsino smerlato in velluto di seta operato con trine dorate, prima metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/38DSC_0140.JPG
Spenzu, giacchino festivo in velluto e broccato di seta operato con trine dorate, prima metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/39DSC_0218.jpg
Giacchino festivo, in cotone e velluto di seta operato, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/40DSC_0220.jpg
Giacchino festivo, in cotone e velluto di seta operato, particolare della parte anteriore, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/41DSC_0144.JPG
Tessuto in broccato di un corpetto da donna, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/42DSC_0146.JPG
Tessuto in broccato di un corpetto da donna, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/43DSC_0049.JPG
Gonna in abodrau, parte anteriore, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/44DSC_0041.JPG
Gonna in abodrau, particolare della chiusura che permetteva vari adattamenti della gonna, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/45DSC_0061a.JPG
Gonna in abodrau, parte posteriore con le pieghe chiuse, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
421.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/46DSC_0066.JPG
Gonna in abodrau, parte posteriore con le pieghe chiuse e aperte, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600483 - images/morfeoshow/temp_upload/47DSC_0113.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe chiuse, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/48DSC_0122.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe aperte, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/49DSC_0129.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe aperte, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/50DSC_0114.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe chiuse, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/51DSC_0120.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe aperte, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/52DSC_0126a.JPG
Particolare di una gonna originale in abodrau con le pieghe aperte, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/53DSC_0052.jpg
Gonna in abodrau e deventali (grembiule) in indiana dorata e passamaneria a fiori, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600510.75 - images/morfeoshow/temp_upload/54DSC_0057a.JPG
Particolare del deventali in indiana dorata e passamaneria a fiori, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/55DSC_0058.JPG
Particolare della gonna in abodrau e del deventali in indiana dorata e passamaneria a fiori, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/56DSC_0021.JPG
Grembiule del XX secolo in indiana dorata e ricamato, particolare.
Foto di Emilia Sanna.
600497.25 - images/morfeoshow/temp_upload/57DSC_0148.jpg
Deventali bonu, grembiule per i giorni festivi, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
520.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/58DSC_0048.jpg
Grembiule (ricostruzione del XX secolo).
Foto di Emilia Sanna.
345.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/59DSC_0050.JPG
Particolare della gonna e del grembiule (ricostruzione del XX secolo).
Foto di Emilia Sanna.
365.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/60DSC_0054.jpg
Abito femminile (ricostruzione del XX secolo).
Foto di Emilia Sanna.
352.5600 - images/morfeoshow/temp_upload/61DSC_0089.JPG
Grembiule del XX secolo in indiana a righe dorate e ricamato.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/62DSC_0094.jpg
Abito festivo femminile del XX secolo, camicia in cotone ricamata a mano con pizzo applicato lavorato all’uncinetto, pannu de piturra in seta damascata e gunnedda de abodrau.
Foto di Emilia Sanna.
380.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/63DSC_0106.JPG
Grembiule del XX secolo in indiana dorata e passamaneria a fiori, particolare.
Foto di Emilia Sanna.
600427.5 - images/morfeoshow/temp_upload/64DSC_0088.jpg
Buschiacca del XX secolo in velluto operato, terziopel, trine e trine dorate. Si nota anche su craugheri (portachiavi) in argento.
Foto di Emilia Sanna.
399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/65DSC_0037.JPG
Buschiacca femminile in broccato, trine e passamaneria, ricostruzione del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/66DSC_0246.JPG
Indumenti femminili del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/67DSC_0002.JPG
Cassa sarda in cui solitamente si riponevano i capi di vestiario, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/68DSC_0019.JPG
Asta di legno usata per tenere aperta la cassa sarda, XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402
- images/morfeoshow/temp_upload/01DSC_0032.JPG
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo) con su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, crazzonis (pantaloni in tela bianca), crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace) e berritta in orbace.
Foto di Emilia Sanna.309.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/02DSC_0033.jpg
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo) con su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, crazzonis (pantaloni in tela bianca), crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace) e berritta in orbace.
Foto di Emilia Sanna.297600 - images/morfeoshow/temp_upload/03DSC_0063.JPG
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo) con su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, su croppettu (il gilè di orbace), crazzonis (pantaloni in tela bianca), crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace) e berritta in orbace.
Foto di Emilia Sanna.399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/04DSC_0064.jpg
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo) con su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, su croppettu (il gilè di orbace), crazzonis (pantaloni in tela bianca), crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace) e berritta in orbace.
Foto di Emilia Sanna.399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/06DSC_0069.jpg
Sereniccu (ricostruzione del XX secolo) in orbace, velluto verde e passamaneria.
Foto di Emilia Sanna.
399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/06DSC_00690.jpg
Sereniccu (ricostruzione del XX secolo) in orbace, velluto verde e passamaneria. Particolare della gancera in argento utilizzata per chiudere l’indumento.
Foto di Emilia Sanna.
399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/07DSC_0107.JPG
Sereniccu (ricostruzione del XX secolo) in orbace, velluto e intarsi in broccato. Si nota anche la gancera in argento utilizzata per chiudere l’indumento.
Foto di Emilia Sanna.
378.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/08DSC_0113.jpg
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo) con su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, crazzonis (pantaloni in tela bianca), crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace) e berritta in orbace.
Si notano anche la gancera in argento utilizzata per chiudere l’indumento e le monete d’argento del croppettu.
Foto di Emilia Sanna.386.25600 - images/morfeoshow/temp_upload/09DSC_0119.JPG
Abito festivo maschile (ricostruzione del XX secolo); in evidenza su sereniccu (giacca lunga) in orbace, velluto e intarsi in broccato, la gancera in argento utilizzata per chiudere l’indumento e le monete d’argento del croppettu.
Foto di Emilia Sanna.
402600 - images/morfeoshow/temp_upload/10_MG_1175.jpg
Berritta (copricapo in panno nero), ricostruzione del XX secolo.
Foto di Claudia Castellano.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/11_MG_1180.jpg
Croppettu (gilè di orbace), ricostruzione del XX secolo.
Foto di Claudia Castellano.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/12_MG_1173.jpg
Crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace), ricostruzione del XX secolo.
Foto di Claudia Castellano.600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/13_MG_1174.jpg
Crazzas (ghette, gambali neri in orbace), ricostruzione del XX secolo.
Foto di Claudia Castellano.600399.75
- images/morfeoshow/temp_upload/01DSC_00810.JPG
Bambina, veste da battesimo, 1957. La parte superiore ha un carré corto e la gonna lunga.
Foto di Emilia Sanna.
399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/02DSC_0087.jpg
Corredino da battesimo: veste, cuffia e copertina, 1957.
Foto di Emilia Sanna.
600481.5 - images/morfeoshow/temp_upload/03DSC_0092.jpg
Bambina e camusciu, particolare della parte posteriore della veste e della cuffia da battesimo, 1957.
Foto di Emilia Sanna.
600438 - images/morfeoshow/temp_upload/04DSC_0181.jpg
Completo da battesimo del 1957 indossato.
Il completo passa di generazione in generazione e viene utilizzato ancora oggi.Foto di Emilia Sanna.
399.75600 - images/morfeoshow/temp_upload/05DSC_0191.jpg
Particolare del carré della veste e della cuffia originali del 1957.
Foto di Emilia Sanna.
600402 - images/morfeoshow/temp_upload/06DSC_0023.JPG
Cossu, parte anteriore del corpetto da bambina cucito nella seconda metà del XX secolo e confezionato con la stoffa della tasca, accessorio femminile che veniva messo sotto il grembiule.
Foto di Emilia Sanna.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/07DSC_0024.JPG
Cossu, parte posteriore del corpetto da bambina cucito nella seconda metà del XX secolo e confezionato con la stoffa della tasca, accessorio femminile che veniva messo sotto il grembiule.
Foto di Emilia Sanna.
600399.75 - images/morfeoshow/temp_upload/08DSC_0070.JPG
Gonna da bambina, parte anteriore, cucita nella seconda metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600514.5 - images/morfeoshow/temp_upload/09DSC_0075.JPG
Gonna da bambina, parte posteriore, cucita nella seconda metà del XX secolo.
Foto di Emilia Sanna.
600402
L’abito tradizionale
La ricerca condotta nel Comune di Burcei ha rivelato che nel paese sono ancora reperibili molti pezzi singoli originali del costume tradizionale, ma è assai più difficile ritrovare un vestito completo originale appartenente a un’unica persona. Gli abiti, infatti, sono andati spesso suddivisi tra i figli come eredità; è pertanto difficile ricostruire un intero abito con tutti i suoi accessori originali.
L’abito tradizionale femminile
L’abito tradizionale femminile veniva indossato per la prima volta il giorno del matrimonio e accompagnava le donne per tutto il corso della vita, spesso anche nella sepoltura. L’abito veniva donato alla sposa dai genitori e, nel caso di famiglia benestante, alla dote venivano aggiunti anche altri pezzi di vestiario di ricambio.
Il vestito da sposa era formato da su muncadori mannu (il fazzoletto, solitamente in cotone stampato e frange di seta) o da su sciallu de seda (lo scialle di seta), sa camisa (camicia ricamata nel bordo dei polsini, nello scollo e nella parte superiore delle maniche), su cossu (busto di broccato), su spenzu (giacchino invernale di velluto di seta operata nera), sa gunnedda de abodrau (gonna plissettata) e da su deventali (grembiule guarnito con trine dorate).
Questo tipo di abito ha subito delle modifiche nel corso del tempo; in base alla moda e alla morale corrente si sono aggiunti pizzi, trine e passamanerie varie al tessuto. Le camicie delle donne, ad esempio, che inizialmente erano un po’ scollate, con l’avvento dei gesuiti vennero coperte da su pannu de piturra, un fazzoletto ripiegato e bloccato al corpetto da uno spillo, che nascondeva le forme del seno.
L’abbigliamento, normalmente molto colorato, cambiava drasticamente in seguito a un lutto; in questi casi, infatti, l’abito veniva realizzato con tessuti scuri e perdeva qualsivoglia tipo di orpello. La vedova non usciva più in maniche di camicia e non usava più gioielli; sa gunnedda de abodrau veniva disfatta e venivano messe in evidenza le pieghe blu della gonna, che veniva bordata di nero.
L’abito tradizionale maschile
Nel corso della ricerca non sono stati ritrovati, invece, pezzi originali dell’abito tradizionale maschile; gli abiti maschili esistenti e documentati sono stati ricostruiti sulla base dei ricordi e delle descrizioni degli anziani e di foto e documenti storici.
L’abito tradizionale maschile era formato da is crazzas (ghette, gambali neri in orbace), is crazzonis (pantaloni di tela bianca), sa gunnedda o crazzonis de arroda (gonnellino nero in orbace), sa camisa (camicia bianca) a tzughittu o a mesu collettu, su croppettu (gilè di orbace), sa giacca o su sereniccu (giacca lunga di orbace bordata di velluto e ornata con cordoncini di velluto, con cappuccio). In testa si portava sa berritta (copricapo nero) tenuta in alto da un fazzoletto arrotolato.
L’uomo, nel primo mese di lutto, non si tagliava la barba e portava una cravatta nera o un bottone foderato con del panno nero sul colletto della giacca oppure portava una fascia nera sul cappello o sul braccio.
L’abito infantile
Il completo battesimale era formato da un vestitino – sa bambina - con carré corto e gonna lunga, su camusciu (una cuffietta con nastrini) e sa mantixedda (una copertina bianca). Il corredino non veniva mai lavato perché la veste, benedetta con l’acqua santa, veniva fatta indossare anche quando i bambini si gioganta, cioè quando avevano le convulsioni.Fino ai cinque anni, i bambini, indifferentemente maschi e femmine, erano vestiti con un vestito di uguale taglio a mezza gamba, di colore chiaro.
gioielli
costumi
paesi
Crediti