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I gioielli
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/A_01-AN39-4,1.jpg

    Anello in argento con la fascia superiore realizzata a specchio con granulazione e piccole sfere.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/02-AN03-4,1.jpg279.jpg

    Fede sarda realizzata interamente a mano su lamina d’oro, microsfere e foglioline e ritagliata a traforo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/03-AN64-8,0.jpg109.jpg

    Fede sarda con la fascia superiore realizzata a fusione con granulazione a piccole sfere.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/04-AN18-4,0.jpg262.jpg

    Maninfide in oro, classico e antico anello di fidanzamento con raffigurazione di due mani che si stringono.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/05-AN24-3,0.jpg799.jpg

    Anello in oro con rubino incastonato, rielaborazione del bottone tradizionale. Esistono, pur con innumerevoli varianti, tre tipologie fondamentali di bottone: pigna, melagrana e mammellare.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/06-AN55-5,4.jpg578.jpg

    Rielaborazione dell’anello spagnolo di fidanzamento e matrimonio, in oro con castone centrale in pasta vitrea e circondato da rubini e paste vitree di vari colori.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/07-AN56-6,0.jpg554.jpg

    Rielaborazione dell’anello spagnolo di fidanzamento e matrimonio, in oro con castone centrale in pasta vitrea e circondato da rubini e paste vitree di vari colori.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    413
    413
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/08-GM10-8,6.jpg259.jpg

    Bottoni in oro costituiti da una calotta inferiore realizzata in filigrana e da una calotta superiore in lamina liscia ricoperta di filigrana avvolta a spirale dall’alto verso il basso. Sulla filigrana sono applicate, con alcune varianti, piccole decorazioni in lamina d’oro e granulazione. Al centro è incastonato un vetro rosso o azzurro. Di probabile derivazione punica, il bottone è l’elemento più comune dei costumi isolani. I gemelli e i bottoni, generalmente in coppia, ornano il collo e i polsi della camicia e il corsetto dei costumi, sia maschili che femminili.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    458
    301
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/09-GM08a-18,3.jpg529.jpg

    Bottoni in oro costituiti da una calotta inferiore realizzata in filigrana e da una calotta superiore in lamina liscia ricoperta di filigrana avvolta a spirale dall’alto verso il basso. Sulla filigrana sono applicate, con alcune varianti, piccole decorazioni in lamina d’oro e granulazione. Al centro è incastonato un vetro rosso o azzurro. Di probabile derivazione punica, il bottone è l’elemento più comune dei costumi isolani. I gemelli e i bottoni, generalmente in coppia, ornano il collo e i polsi della camicia e il corsetto dei costumi, sia maschili che femminili.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    509
    317
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/10-GM09-12,5.jpg70.jpg

    Bottoni in oro costituiti da una calotta inferiore realizzata in filigrana e da una calotta superiore in lamina liscia ricoperta di filigrana avvolta a spirale dall’alto verso il basso. Sulla filigrana sono applicate, con alcune varianti, piccole decorazioni in lamina d’oro e granulazione. Al centro è incastonato un vetro rosso o azzurro. Di probabile derivazione punica, il bottone è l’elemento più comune dei costumi isolani. I gemelli e i bottoni, generalmente in coppia, ornano il collo e i polsi della camicia e il corsetto dei costumi, sia maschili che femminili.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    437
    272
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/11-GM16-13,5.jpg25.jpg

    Bottoni in oro costituiti da una calotta inferiore realizzata in filigrana e da una calotta superiore in lamina liscia ricoperta di filigrana avvolta a spirale dall’alto verso il basso. Sulla filigrana sono applicate, con alcune varianti, piccole decorazioni in lamina d’oro e granulazione. Al centro è incastonato un vetro rosso o azzurro. Di probabile derivazione punica, il bottone è l’elemento più comune dei costumi isolani. I gemelli e i bottoni, generalmente in coppia, ornano il collo e i polsi della camicia e il corsetto dei costumi, sia maschili che femminili.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    567
    343
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/12-GM17-5,5.jpg17.jpg

    Bottoni in oro costituiti da una calotta inferiore realizzata in filigrana e da una calotta superiore in lamina liscia ricoperta di filigrana avvolta a spirale dall’alto verso il basso. Sulla filigrana sono applicate, con alcune varianti, piccole decorazioni in lamina d’oro e granulazione. Al centro è incastonato un vetro rosso o azzurro. Di probabile derivazione punica, il bottone è l’elemento più comune dei costumi isolani. I gemelli e i bottoni, generalmente in coppia, ornano il collo e i polsi della camicia e il corsetto dei costumi, sia maschili che femminili.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    378
    224
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/13-GR04-21,7-pallino-2,4.jpg778.jpg

    Rielaborazione della collana, riconducibile all’influenza spagnola, denominata cannacca. Composta da elementi sferici in oro iscritti in una struttura geometrica con applicazioni in filo d’oro ritorto e in lamina d’oro con cordonature in filo ritorto.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    322
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/14-BR01-11,5.jpg164.jpg

    Bracciale in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
    88
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/15-BR04-10,0.jpg224.jpg

    Bracciale in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
    90
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/16-OR02-5,0.jpg84.jpg

    Orecchini in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    531
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/17-OR41-5,0.jpg172.jpg

    Orecchini in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    503
    323
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/18-OR13-6,4.jpg914.jpg

    Orecchini in oro dalla forma circolare con decorazione floreale interamente realizzati a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    591
    473
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/19-OR17-6,4.jpg523.jpg

    Orecchini in oro dalla forma circolare con decorazione floreale interamente realizzati a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    591
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/20-OR34-5,0.jpg9.jpg

    Orecchini in oro, rielaborazione di pendenti tradizionali, con lavorazione in filigrana, microsfere e lamine in oro, e incastonati vetri colorati e perline.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    472
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/21-OR36-6,9.jpg181.jpg

    Orecchini in oro, rielaborazione di pendenti tradizionali, con lavorazione in filigrana, microsfere e lamine in oro, e incastonati vetri colorati e perline.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    390
    472
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/22-OR40-2,0.jpg210.jpg

    Orecchini in oro, rielaborazione del pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave).
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    413
    213
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/23-OR37-4,8.jpg565.jpg

    Orecchini in oro, rielaborazione del pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave). In questa variante compare una piccola stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    490
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/24-OR38-6,6.jpg22.jpg

    Orecchini in filigrana e filo d’oro ritorto con granulazione.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    316
    543
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/25-OR39-9,1.jpg902.jpg

    Orecchini in filigrana e filo d’oro ritorto con granulazione.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    427
    580
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/26-OR56-3,8.jpg922.jpg

    Orecchini in oro, rielaborazione del bottone tradizionale nella variante definita “a pigna”.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    334
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/27-CI39-3,5.jpg16.jpg

    Rielaborazione del pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave). In questa variante compare una piccola stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
    472
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/28-CI52-3,7.jpg749.jpg

    Pendenti in oro con incastonate delle pietre o vetri colorati. I pendenti, quando non facevano parte del gioiello chiamato su lasu, si portavano appesi a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    248
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/29-CI53-3,5.jpg450.jpg

    Pendenti in oro con incastonate delle pietre o vetri colorati. I pendenti, quando non facevano parte del gioiello chiamato su lasu, si portavano appesi a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    236
    413
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/30-CI58-3,4.jpg687.jpg

    Pendenti in oro con incastonate delle pietre o vetri colorati. I pendenti, quando non facevano parte del gioiello chiamato su lasu, si portavano appesi a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    295
    413
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/31-CI60-3,0.jpg633.jpg

    Pendenti in oro con incastonate delle pietre o vetri colorati. I pendenti, quando non facevano parte del gioiello chiamato su lasu, si portavano appesi a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    236
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/32-CI62-2,6.jpg220.jpg

    Pendenti in oro con incastonate delle pietre o vetri colorati. I pendenti, quando non facevano parte del gioiello chiamato su lasu, si portavano appesi a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    236
    354
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/33-CI76-6,0.jpg953.jpg

    Pendente in oro con rubino incastonato, rielaborazione del bottone tradizionale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    405
    498
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/34-Pendente-Ittiri-2-17,0.jpg810.jpg

    Pendente in oro, caratteristico dell’abbigliamento festivo ittirese. Si portava con una lunga catena d’oro disposta sul petto a formare una M e fermata lateralmente da due spille d’oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    323
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/35-Pendente-Ittiri-Originale-3.jpg824.jpg

    Pendente in oro, caratteristico dell’abbigliamento festivo ittirese. Si portava con una lunga catena d’oro disposta sul petto a formare una M e fermata lateralmente da due spille d’oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    274
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/36-Salisc.-2-Ittiri-17.3.jpg632.jpg

    Pendente in oro, caratteristico dell’abbigliamento festivo ittirese. Si portava con una lunga catena d’oro disposta sul petto a formare una M e fermata lateralmente da due spille d’oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    307
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/37-SP57-6,2.jpg226.jpg

    Spilla oro con rubino incastonato, rielaborazione del bottone tradizionale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    343
    343
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/38-SP05-5,5.jpg557.jpg

    Spilla oro con rubino incastonato, rielaborazione del bottone tradizionale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
    299
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/39-SP07-5,0.jpg107.jpg

    Spilla oro con rubino incastonato, rielaborazione del bottone tradizionale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
    288
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/40-SP09-9,0.jpg50.jpg

    Spilla in lamina e filigrana d’oro, scaramazze e vetro colorato.
    È assai diffuso, nell’oreficeria popolare del XIX secolo, l’uso combinato di motivi floreali in filigrana opaca e in lamina lucidissima, per ottenere contrasti di luce e di colore. Nella gioielleria sarda questo accorgimento è stato usato soprattutto nella realizzazione di spille a forma di fiore, di cuore e di stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    429
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/41-SP10-12,9.jpg983.jpg

    Spilla in lamina e filigrana d’oro, scaramazze e vetro colorato.
    È assai diffuso, nell’oreficeria popolare del XIX secolo, l’uso combinato di motivi floreali in filigrana opaca e in lamina lucidissima, per ottenere contrasti di luce e di colore. Nella gioielleria sarda questo accorgimento è stato usato soprattutto nella realizzazione di spille a forma di fiore, di cuore e di stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    365
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/42-SP14-1,7.jpg32.jpg

    Spilla in lamina e filigrana d’oro, scaramazze e vetro colorato.
    È assai diffuso, nell’oreficeria popolare del XIX secolo, l’uso combinato di motivi floreali in filigrana opaca e in lamina lucidissima, per ottenere contrasti di luce e di colore. Nella gioielleria sarda questo accorgimento è stato usato soprattutto nella realizzazione di spille a forma di fiore, di cuore e di stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    413
    413
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/43-SP17-4,0.jpg614.jpg

    Spilla in lamina e filigrana d’oro, scaramazze e vetro colorato.
    È assai diffuso, nell’oreficeria popolare del XIX secolo, l’uso combinato di motivi floreali in filigrana opaca e in lamina lucidissima, per ottenere contrasti di luce e di colore. Nella gioielleria sarda questo accorgimento è stato usato soprattutto nella realizzazione di spille a forma di fiore, di cuore e di stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    399
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/44-SP13-3,2.jpg472.jpg

    Spilla in lamina e filigrana d’oro, scaramazze e vetro colorato.
    È assai diffuso, nell’oreficeria popolare del XIX secolo, l’uso combinato di motivi floreali in filigrana opaca e in lamina lucidissima, per ottenere contrasti di luce e di colore. Nella gioielleria sarda questo accorgimento è stato usato soprattutto nella realizzazione di spille a forma di fiore, di cuore e di stella.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    591
    591
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/45-SP48-15,8.jpg93.jpg

    Spilla in oro, rielaborazione del pendente chiamato su lasu, che si portava appeso a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    525
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/46-SP64-9,0.jpg503.jpg

    Spilla in oro, rielaborazione del pendente chiamato su lasu, che si portava appeso a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    480
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-3671/big/47-SP67-21,0.jpg273.jpg

    Spilla in oro, rielaborazione del pendente chiamato su lasu, che si portava appeso a un nastrino di velluto intorno al collo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    343
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/01 CI16-14_15mm.jpg828.jpg

    L’opercolo del gasteropode Turbo rugosus montato in oro. Per la sua forma, richiamante quella dell’occhio, è divenuto l’amuleto deputato a proteggere gli occhi da ogni male. Nella religione popolare cristiana si ritrova accoppiato a una immagine sacra ed è denominato “occhio di Santa Lucia”.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    340
    525
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/02-Ciprea---Au-6,0.jpg195.jpg

    Ciprea con bordatura in oro laminato e sonagli d’oro. La conchiglia, per la chiara allusione all’organo genitale femminile era considerata in grado di propiziare fertilità; i piccoli sonagli hanno la funzione di allontanare il malocchio e anche il mal d’orecchi.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    374
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/03-Ciprea-Fronte.jpg469.jpg

    Ciprea con bordatura in oro laminato e sonagli d’oro. La conchiglia, per la chiara allusione all’organo genitale femminile era considerata in grado di propiziare fertilità; i piccoli sonagli hanno la funzione di allontanare il malocchio e anche il mal d’orecchi.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    449
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/04-CI47-2,1.jpg984.jpg

    Sa sabegia, globo in pasta vitrea nera incapsulato in lamina d’oro. Potente amuleto che veniva appuntato sui bambini o nella culla per proteggerli dal malocchio. Tradizionalmente veniva montato in argento: secondo la credenza popolare, infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio la persona che lo portava.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    340
    510
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/05-CI70-1,3.jpg251.jpg

    Sa sabegia, globo in pasta vitrea nera incapsulato in lamina d’oro. Potente amuleto che veniva appuntato sui bambini o nella culla per proteggerli dal malocchio. Tradizionalmente veniva montato in argento: secondo la credenza popolare, infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio la persona che lo portava.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    340
    582
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/06-CI72-1,6.jpg423.jpg

    Sa sabegia, globo in pasta vitrea celeste incapsulato in lamina d’oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    340
    551
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/07-OR51-3,5.jpg123.jpg

    Orecchini costituiti da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    394
    524
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/08-OR57-5,1.jpg852.jpg

    Orecchini costituiti da sa sabegia montata in lamina d’oro.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    318
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/09-SP42-3,9.jpg127.jpg

    Spilla costituita da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    327
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/10-SP60-4,2.jpg954.jpg

    Spilla costituita da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    390
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/11-SP61-4,8.jpg838.jpg

    Spilla costituita da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    308
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/12-SP52-4,9.jpg383.jpg

    Spilla costituita da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo. Variante con il globo in pasta vitrea celeste.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    349
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/13-SP76-10,9.jpg392.jpg

    Spilla costituita da sa sabegia montata in lamina d’oro e piccole perline di corallo. Variante con il globo in pasta vitrea celeste.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    290
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/14-CI43-7,1.jpg815.jpg

    Pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave).
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    477
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-9305/big/15-CI34-12,8.jpg920.jpg

    Pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave).
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    488
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/01 CR04-4,0.jpg431.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    378
    508
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/02-CR06-6,0.jpg801.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    380
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/03-CR07-3,4.jpg430.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    334
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/04-CR08-7,7.jpg241.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    429
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/05-CR11-1,8.jpg6.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    340
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  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/06-CR14-2,5.jpg621.jpg

    Croce in filigrana d’oro.
    La lavorazione in filigrana è una tecnica meticolosa e particolarmente accurata. È una tecnica molto antica: se ne trova traccia persino nei ritrovamenti archeologici di pregiati monili e, nonostante secoli di storia e molteplici influenze culturali, affascina ancora oggi gli orafi artigiani.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    338
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/07-CI64-5,4.jpg393.jpg

    Medaglia d’oro ovale con lavorazione in filigrana; raffigura la Vergine con la scritta “V. NOLI ME TOLLERE”.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    591
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/08-PT11-13,2-Fiocco+-Patena-PT10.jpg548.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    355
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/09-PT12-4,6.jpg586.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    413
    295
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/10-PT04-10,0.jpg596.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    546
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/11-PT05-11,7.jpg76.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    472
    591
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/12-PT08-6,6.jpg517.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    378
    449
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/13-PT07-12,0.jpg792.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    567
    520
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/14-PT10-11,0.jpg521.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    470
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  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/15-PT14-14,3.jpg993.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    459
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  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/16-PT15--8,9.jpg518.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    374
    474
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/17-PT19-17,8.jpg751.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    490
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/18-PT20-18,5.jpg599.jpg

    Pendente di foggia tradizionale realizzato con la tecnica della filigrana e inserzioni di pietre, broccati, perle e coralli. Veniva indossato spesso in abbinamento con altri gioielli come, per esempio, su froccu. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    515
    600
  • images/morfeoshow/gioielli-8838/big/19-RO06-72,0.jpg861.jpg

    Rosario in filigrana d’oro e corallo e un crocifisso come parte terminale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/01 DSCF6735.JPG604.jpg

    La chiesa parrocchiale dedicata a San Sperate. Edificata nel Cinquecento in stile gotico-catalano presenta una facciata quadrata e merlata; l’interno, a navata unica con cappelle laterali, ha le volte a crociera.

    Foto di Giovanni Pilloni.

    450
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/02-DSCF6736.JPG820.jpg

    La chiesa parrocchiale dedicata a San Sperate. Edificata nel Cinquecento in stile gotico-catalano presenta una facciata quadrata e merlata; l’interno, a navata unica con cappelle laterali, ha le volte a crociera.

    Foto di Giovanni Pilloni.

    600
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/03-DSCF6750.JPG467.jpg

    Reliquiario in argento di foggia barocca in cui si espongono le reliquie dei santi per la venerazione dei fedeli o per dare la benedizione.

    Foto di Giovanni Pilloni.

    450
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/04-DSCF6752.JPG546.jpg

    Reliquiario in argento di foggia barocca in cui si espongono le reliquie dei santi per la venerazione dei fedeli o per dare la benedizione.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/05-DSCF6759.JPG633.jpg

    Spada di San Sperate con le medaglie votive.
    San Sperate era un santo guerriero. Durante le processioni in suo onore il santo porta una spada d’argento riccamente decorata. Il fodero di velluto rosso è punteggiato da medaglie di ex combattenti della prima e seconda guerra mondiale donate al santo in voto.

    Foto di Giovanni Pilloni.

    600
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/06-DSCF6763.JPG121.jpg

    Spada di San Sperate con le medaglie votive.
    San Sperate era un santo guerriero. Durante le processioni in suo onore il santo porta una spada d’argento riccamente decorata. Il fodero di velluto rosso è punteggiato da medaglie di ex combattenti della prima e seconda guerra mondiale donate al santo in voto.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/07-DSCF6771.JPG604.jpg

    Contenitore per ostie, aspersorio e calice in argento. L’aspersorio è costituito da un bastoncino di metallo con una sfera traforata e munita di setole e da un secchiello.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/08-DSCF6778.JPG604.jpg

    Cornice d’argento con versi sacri.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/09-arc_com4.JPG766.jpg

    Assunta Lussu, Maria Brisu e Ivana Spiga con l’abito tradizionale. La donna porta la croce al collo e non appesa a su giunchìlliu come si usava fare, anni Trenta.

    Archivio comunale di San Sperate.

    600
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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/10-matr.11.JPG147.jpg

    Matrimonio Paulis. La quarta ragazza sulla destra porta, oltre a un grembiale ricamato, un bella croce come atto di devozione, anni Cinquanta.

    Archivio fotografico Norma Caboni-Liliana Pilia.

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  • images/morfeoshow/chiese_e_tes-9521/big/11-arc_com32.JPG680.jpg

    Coppia di bimbi fotografati con alcuni giochi. La bambina porta al collo un crocifisso, segno di devozione della famiglia, anni Cinquanta.

    Archivio comunale di San Sperate.

    411
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/01-DSCF6667.JPG196.jpg

    Vetrina della gioielleria Pillitu.
    Nella vetrina notiamo vari monili di corallo ritenuto, fin dall’antichità, amuleto preziosissimo, capace di allontanare il malocchio e tutti gli influssi negativi.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/02-DSCF6577.JPG215.jpg

    Gioielli tradizionali Pillitu.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/03-DSCF6580.JPG924.jpg

    Tipologia di gioielli conteporanei della produzione Pillitu.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/04-AN09-5,0.jpg138.jpg

    Fede sarda tipica della parte meridionale della Sardegna, realizzata su lamina d’oro, microsfere e foglioline e ritagliata a traforo. Interamente realizzata a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    413
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/06-AN16-6,2.jpg942.jpg

    Anello di foggia maschile realizzato con l’utilizzo di leghe diverse, raffigurante il profilo di un volto maschile con elmo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/07-AN13-5,4.jpg885.jpg

    Anello quadrato di foggia maschile realizzato con l’utilizzo di leghe diverse, raffigurante il profilo di un volto maschile con elmo.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/08-AN21-8,9.jpg70.jpg

    Anello in oro, sintesi di creatività e tradizione locale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/09-AN67-3,5.jpg202.jpg

    Anello in oro. La sua foggia ricorda l’arte dell’intreccio, in particolare sa crobi, il paniere a forma di tronco di cono.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/10-AN47-12,9.jpg939.jpg

    Anello in oro. La sua foggia ricorda l’arte dell’intreccio, in particolare sa crobi, il paniere a forma di tronco di cono.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/11-AN49-4,6.jpg766.jpg

    Anello in oro che si chiude con due piccole sfere decorate.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/12-AN51-6,7.jpg436.jpg

    Anello in oro dalla forma sferica la cui lavorazione ricorda l’intreccio, in particolare i bottoni in cordoncino anni Sessanta.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/13-AN52-6,1.jpg168.jpg

    Anello in oro dalla forma romboidale la cui lavorazione ricorda l’intreccio, in particolare i bottoni in cordoncino anni Sessanta.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/14-AN23-5,5.jpg66.jpg

    Anello in oro dalla forma circolare con decorazione floreale, interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/15-AN38-3,9.jpg2.jpg

    Anello in oro la cui forma ricorda la spilla di foggia tradizionale; al centro è incastonato un grosso cristallo di colore verde speraldo. Lavoro di sintesi tra la creatività del gioielliere e l’antica tradizione locale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    354
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/16-AN54-4,9.jpg942.jpg

    Prezioso e particolare anello in oro interamente realizzato a mano con finta maglia intrecciata.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/17-BR03-9,0.jpg856.jpg

    Bracciale in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro. Lavoro di sintesi tra la creatività del gioielliere e l’antica tradizione locale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/18-BR05-12,4.jpg356.jpg

    Bracciale in oro con la lavorazione della tipica fede sarda, microsfere e lamine in oro e inserti di corallo. Lavoro di sintesi tra la creatività del gioielliere e l’antica tradizione locale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
    90
  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/19-GR03-8,5.jpg665.jpg

    Collana in oro con tre pendenti in filigrana e lavorazione a spirale. Il gioiello è realizzato con la tecnica della filigrana secondo i modelli della tradizione, ma segue una linea moderna che riesce a conciliare forme nuove e tecnica antica.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    600
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/20-OR46-2,5.jpg70.jpg

    Orecchini in filigrana e lavorazione a spirale. Il gioiello è realizzato con la tecnica della filigrana secondo i modelli della tradizione, ma segue una linea moderna che riesce a conciliare forme nuove e tecnica antica.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    293
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/21-DSCF6626.JPG780.jpg

    Pendente di tipica foggia tradizionale del centro Sardegna, con motivo a rombo in oro giallo e bianco, acque marine incastonate e tre piccoli pendenti. Interamente realizzato a mano.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

    600
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/22-CI28-7,0.jpg793.jpg

    Pendente tipico di Oliena chiamato su sole, in lamina e filigrana a giorno; nella parte centrale di questo pendente compaiono di frequente dei simboli (cuore, chiave).
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

    554
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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/23-RO04-29,0.jpg937.jpg

    Rosario in filigrana d’oro e corallo e un crocifisso come parte terminale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/24-RO05-55,0.jpg500.jpg

    Rosario in filigrana d’oro e madreperla e un crocifisso come parte terminale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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  • images/morfeoshow/gioielli-7841/big/25-RO07-17,4.jpg581.jpg

    Rosario in filigrana d’oro e granate e un crocifisso come parte terminale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    Rosario in filigrana d’oro e un crocifisso come parte terminale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la realizzazione di sa sabegia, potente amuleto contro il malocchio.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Giulio Landis.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la realizzazione di sa sabegia, potente amuleto contro il malocchio.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Giulio Landis.

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    Sa sabegia, potente amuleto che veniva appuntato sui bambini per proteggerli dal malocchio. Si dice che la pietra nera incastonata nel gioiello, solitamente onice, si spaccasse nei casi più gravi di malocchio.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    Spilla in filigrana e lavorazione a spirale. Il gioiello è realizzato con la tecnica della filigrana secondo i modelli della tradizione, ma segue una linea moderna che riesce a conciliare forme nuove e tecnica antica.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    Spilla vintage in oro in stile liberty e piccole perle incastonate. Lavoro di sintesi tra la creatività del gioielliere e l’antica tradizione locale.
    Collezione Pillitu, San Sperate, 2009.

    Foto di Fabio Pillitu.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giulio Landis.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu durante la fase di pulitura e levigatura dei gioielli. Questa operazione deve essere compiuta periodicamente perché i gioielli col tempo tendono a perdere la loro lucentezza.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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    L’artigiano orafo Mario Pillitu mostra una medaglietta votiva dopo la ripulitura.
    San Sperate, 2009.

    Foto di Giovanni Pilloni.

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I gioielli

Nel territorio sansperatino i gioielli tradizionali non erano particolarmente diffusi e ancora oggi continuano a non esserlo; tuttavia è fiorente nel paese, dagli anni Sessanta del secolo scorso, il laboratorio orafo e la gioielleria dei fratelli Fabio e Mario Pillitu che realizzano e commerciano in tutta l’isola alcune importanti tipologie di gioiello sardo documentate nella sezione iconografica. Per trovare qualcosa della tradizione orafa nel territorio bisogna tornare indietro nel tempo.


Le prime testimonianze di arte orafa sono venute alla luce con la scoperta di alcune tombe di epoca romana che hanno restituito memoria del passato in forma di monete, lanterne e pregiati monili. Lo Spano ci informa, in Scoperte archeologiche fattesi in Sardegna, che nel 1842 fu ritrovato un sarcofago contenente gioielli d’oro.

Varie alluvioni a cavallo tra Ottocento e Novecento hanno flagellato il territorio e, unitamente alle febbri malariche, hanno reso parte della popolazione adulta debole e poco produttiva. Si può facilmente comprendere come, in questo contesto, il gioiello abbia rivestito poca importanza, se non come pura e rara merce di scambio. Anche i tesori custoditi nella chiesa parrocchiale, con il suo povero reliquario e i pochi ex voto confermano la poca attitudine dei concittadini all’uso del gioiello.

La ricerca condotta nel paese, attraverso materiale bibliografico, Internet e testimonianze filmate in italiano e in sardo, anche con studiosi locali, tra cui Vincenzo Porcu, ha confermato la poca diffusione del gioiello sardo dovuto proprio alla povertà atavica di questa micro regione dell’isola e ha evidenziato spaccati di vita e aneddoti relativi all’uso del gioiello che risulta strettamente legato alle tappe significative della vita delle persone.
Durante la ricerca, pertanto, sono stati pochi i gioielli rilevati e di un certo valore storico.
A San Sperate i gioielli erano a uso e sfoggio esclusivo di alcune famiglie benestanti del paese. Essi però non raccontano una specificità sansperatina, ma un gusto riscontrabile anche nei centri limitrofi e in generale nel Campidano di Cagliari. Inoltre, come ci raccontano Rita Ibba e Ida Pillutu nella loro intervista, i gioielli posseduti da una famiglia, soprattutto nel caso della collana, venivano frammentati in più parti per essere ereditati da tutte le donne appartenenti al nucleo familiare, comprese le nuore. Questo comprometteva inevitabilmente il valore economico del gioiello che conservava un valore puramente affettivo, ugualmente importante. Vi erano anche dei gioielli, come ci racconta Salvatore Mossa, che venivano donati ai bambini in quanto si credeva avessero il potere di difendere dal malocchio. L’amuleto più diffuso era sa sabègia.

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