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images/morfeoshow/il_paese_ogg-3058/big/01 DSCF7189.JPG772.jpg
Incrocio tra via Rettorale e via Municipio.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Monumento ai caduti. Inaugurato il 14 novembre del 1976 per volere dell’Associazione nazionale combattenti e reduci di Burcei.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Scorcio di piazza Is griffonis.

Foto di Giovanni Pilloni.
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La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Monserrato vista da via Marconi.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Via Vittorio Emanuele.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Murale di via Trento.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Parco pubblico.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Parco pubblico.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Parco pubblico.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Sa lolla di una casa tipica burcerese.
Il solaio intermedio è costituito da tavolato in legno poggiato su travi di ginepro (zinnibiri) trattato.

Foto di Carlo Ballocco.
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Su susu de sa domu di una casa tipica burcerese.
Copertura a doppio spiovente con falsa capriata in tronco di ginepro piegato e sagomato, trave di colmo e travicelli interamente in ginepro trattato. Il manto di copertura è in coppi sardi allettati con malta di terra e calce su incannicciata a canne maestre (incannizzau).

Foto di Carlo Ballocco.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Battente a manina.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Ingresso di una casa con portale in legno e grande arco in granito rosa lavorato e sagomato.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Portale di una tipica casa burcerese.

Foto di Giovanni Pilloni.
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Abitazione tipica burcerese e campidanese, articolata su due piani a spiovente, sa lolla a piano terra e un ampio cortile.

Foto di Giovanni Pilloni.
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La vallata dei ciliegi innevata, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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Burcei visto da Sa Serra.

Foto di Donato Cannas.
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Burcei visto da monte Idda.

Foto di Donato Cannas.
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Burcei visto da Sa Tuvura.

Foto di Donato Cannas.
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Il parco pubblico innevato, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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Il parco pubblico innevato, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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La zona di Pranus e Sa Rocca de Forra, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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Burcei vista da Sa Serra, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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Burcei vista da Sa Serra, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Monserrato vista da Sa Serra, 16 dicembre 2007.

Foto di Carlo Ballocco.
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Paesaggio dalla strada provinciale 21.

Foto Comune di Burcei.
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La Rocca Arricelli vista da ovest.

Foto di Ignazio Lorrai.
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La Rocca Arricelli vista da est.

Foto di Ignazio Lorrai.
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Arcu cenabarasa e, sullo sfondo, la Rocca de Arricelli.

Archivio comunale di Burcei.
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Sa Rocca de Arricelli vista dalla località Pisigoni.

Archivio comunale di Burcei.
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Ruderi della Direzione delle miniere di Tacconis.

Archivio comunale di Burcei.
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Ruderi della Direzione delle miniere di Tacconis.

Archivio comunale di Burcei.
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Un ingranaggio per il trasporto dei materiali, località Cea Ollasta.

Archivio comunale di Burcei.
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
447
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
447
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
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La via dell’argento.

Archivio comunale di Burcei.
600
447
images/morfeoshow/la_via_dell_-7981/big/13-HPIM0177.JPG631.jpg
Carrello usato per il trasporto dei materiali su rotaia, località Mussacatarru, conosciuta come Is fogaiasa de pillettu.

Archivio comunale di Burcei.
447
600
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Riu Ollastu, Sa Piscina, località Is carropusu de is carraxusu.

Archivio comunale di Burcei.
447
600
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Riu Ollastu, località Is carropusu de is carraxusu.

Archivio comunale di Burcei.
447
600
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Località S’Arcilloni.

Archivio comunale di Burcei.
600
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Ruderi della miniera de S’Arcilloni.

Archivio comunale di Burcei.
450
600

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Antonio Malloru e Rosanna Frigau, con la figlia Maria, il marito e il nipote, 1830.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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600
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Efisio Luigi Zuncheddu e Maria Luisa Mereu col figlio Giovanni, 1874.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
358
600
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Minatori e cernitrici, fine Ottocento.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Federica Frigau, 1915.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
401
600
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Efisio Luigi Piras e amici, battuta di caccia del 1915.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
445.5
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Efisio Luigi Piras e amici, battuta di caccia del 1915.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
450
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Fedele Zuncheddu, anni Venti.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
367
600
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Gaetano Caria, anni Venti.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
415
600
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Enrico Perra con la divisa militare, anni Venti.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
383
600
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Giuseppe Lai e Francesco Murgia, anni Venti.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
367.5
600
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Francesco Frigau, anni Trenta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
416
600
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Emilia Cinus con i figli Efisio e Pietro, anni Trenta.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
411
600
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Efisia Asciana e il marito, anni Trenta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
428.25
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Apollonia Frigau, Francesca Tolu e Antonino Tolu. Foto ricordo con la neve, 1939.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
397
600
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Famiglia Usai: Barbara, Angiullina, Peppina e Maria Angius, anni Quaranta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
427
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Emanuele Saddi col figlio Luigi Michele, anni Quaranta.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
374
600
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Rita Monni, anni Quaranta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
381
600
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Antonio Zuncheddu e Raffaele Perra, anni Quaranta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
400.5
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Antonino Tolu sul cavallino a dondolo, 1941.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
357
600
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Is amigas, foto ricordo delle amiche, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
560
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Festa delle ciliegie, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
565
600
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I fratellini Zuncheddu in via Roma, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
411
600
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Mario Zuncheddu e Maria Fiorino, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
396
600
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Saverio Sanna con due amici mentre si dissetano in una serata d’estate, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
361
600
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Raimondo Sanna, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
448
600
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Raimondo Sanna, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
437
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Giuseppe Lai e Adele Murgia con i figli Albino e Silvano, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
372.75
600
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Mietitura, località Pixina Nuxedda.
Maria Vittoria Pilia, Giulia, Efisia, Anna, Emilia Monni, Avventina Serra, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
403.5
600
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Saverio Sanna con la sua famiglia e altri parenti, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
386
600
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Mario Zuncheddu su un Gilera 125 sport, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
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Sorelline Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
436
600
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Proiezione nel salone parrocchiale, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
389
images/morfeoshow/gente_antica-4184/big/27-scansione0042.jpg390.jpg
Famiglia Aledda, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
434
600
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Priamo Zuncheddu con la sua famiglia, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Antonio Lorrai, conosciuto come Antoni Crobu.
Pomeriggio d’estate a chiacchierare, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Vittorio Cannas e Sissinio Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
418
600
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Sissinio Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
440
600
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Sissinio Zuncheddu con gli amici, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
436
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Ignazio Monni e Margherita Mudu con alcune bambine del vicinato, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
545
600
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Apollonia Frigau e i figli, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
418
600
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Sissinio Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
421.5
600
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Antonio Zuncheddu e la mamma Virginia, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
409.5
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Rosanna Monni, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
389.25
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Apollonia Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
408.75
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Famiglia Saddi, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
492.75
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Famiglia Saddi, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
426.75
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Trasferimento del corredo dalla casa della mamma della sposa alla nuova abitazione degli sposi. Il trasferimento del corredo veniva fatto con il carro e su strexiu de fenu, il cestino di giunco e stelo di grano; nella foto la macchina sostituisce il carro trainato dai buoi, 1963.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
600
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Trasferimento del corredo dalla casa della mamma della sposa alla nuova abitazione degli sposi. Il trasferimento del corredo veniva fatto con il carro e su strexiu de fenu, il cestino di giunco e stelo di grano; nella foto la macchina sostituisce il carro trainato dai buoi, 1963.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Cambio de sa roba. Trasferimento del corredo dalla casa della sposa alla nuova abitazione degli sposi. Il trasferimento del corredo veniva fatto con il carro e su strexiu de fenu, il cestino di giunco e stelo di grano, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Antonio Frigau e sua moglie Eleonora Sanna sulla Vespa in occasione del matrimonio della nipote. È curioso il fatto che Antonio Frigau non abbia mai avuto nessun tipo di patente e di veicolo, 1963.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Perra Vittorio e Zuncheddu Luigi servono la carne arrostita con lo spiedo di legno, Maidopis, anni Settanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Angelo Monni con la nipotina, anni Settanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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I coniugi Eleonora e Antonio Frigau, conosciuto come ziu Antoni Forrusu, anni Ottanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
600
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Vittorio Frigau e Angelo Monni, anni Ottanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Famiglia Pes e un’amica, foto ricordo col costume di Burcei.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Famiglia Aledda e Emilia Cinus.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
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Bambini nel cortile giocano con un coniglio.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
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Una donna prepara il forno a legna per la cottura del pane.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Una donna prepara il forno a legna per la cottura del pane.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Desiderio Asuni e il figlio Antonio, anni Ottanta.

Foto di Emilia Sanna.
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Vittorio Perra ara con un giogo di buoi, anni Novanta.

Foto di Donato Cannas.
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Desiderio Piras con una zia, 1900.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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600
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Salvatore e Anna Fundoni, 1912.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
418.5
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Famiglia Piras; la bambina col cappellino è Giulia Piras, 1912.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Efisio Luigi Piras con la moglie Anna Maria Monni e i figli: a sinistra, Antonio e, a destra, Desiderio, 1912.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Gioielli indossati, 1915.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Virginia Pisu, 1918.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Famiglia Zuncheddu, anni Venti.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Francescanna Zuncheddu con la figlia Apollonia e un altro figlio, anni Venti.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Virginia Monni, anni Venti.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
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Francescanna Zuncheddu con la figlia Apollonia e un altro figlio, anni Venti.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Famiglia di Celestino Zuncheddu, anni Trenta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Emilia Cinus, anni Trenta.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
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Antonio Zuncheddu e Francesca Collu con figli e generi.
Iniziando da sinistra, Pierinu Cardia fidanzato di Cambilla, Stevana, Fausta col fidanzato Annestru Perra, Luigina, Marietta, Annunzia; seduti: Pallonia, Antonio Zuncheddu e Francisca Collu, anni Trenta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Priamo Zuncheddu e famiglia, anni Quaranta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Adelina Cinus, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Amiche in costume in procinto di recarsi a Cagliari con un nuovo accessorio: la borsetta. Gli anni Cinquanta rappresentano un momento di transizione dal costume tradizionale agli abiti “moderni”.

Archivio fotografico di Ignazio Lorrai.
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Grazia Zuncheddu, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Battistina Mameli, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Marcella Frigau, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Carlo Ballocco.
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Saurino Frigau e la figlia Paola con il costume di Burcei, anni Cinquanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Barbara Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Luigia Malloru, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Palmeria Malloru, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Rosanna Monni e il fidanzato Antonio Zuncheddu, anni Sessanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Rita Zuncheddu, anni Settanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Festa dei combattenti, anni Settanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Festa dei combattenti, anni Settanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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I coniugi Battista Pisu e Maria Frigau, anni Settanta.

Archivio fotografico di Emilia Sanna.
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Nuraghe Su gattu, località Bruncu de su gattu.
Foto del Comune di Burcei.
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Nuraghe Su gattu, località Bruncu de su gattu.
Foto del Comune di Burcei.
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Sa idda beccia, in località Bruncu Coxinadroxiu, lungo l’antica strada del Sarrabus. In questo luogo si trovano resti di muratura in pietra probabilmente risalenti a un antico insediamento.
Foto del Comune di Burcei.
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Nuraghe Is procus.
Foto del Comune di Burcei.
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Ingresso del nuraghe di Tana Margiani.
Foto del Comune di Burcei.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto del Comune di Burcei.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto di Donato Cannas.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto di Donato Cannas.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto di Donato Cannas.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto di Donato Cannas.
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Nuraghe Domu de s’orcu, località Nanni Cocco.
Foto di Donato Cannas.
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Costruzione circolare di Bidd’e Morus, in località Seddas de Craccurargiu. Si ipotizza che le murature in pietra e i resti di sepolture presenti in questa zona siano quelli di Bidd’e Morus (Villa dei Mori), un avamposto della comunità dei Mauri, popolo di briganti stabilitosi su queste montagne.
Foto del Comune di Burcei.
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Burcei

Antico borgo situato fra i monti dei Sette Fratelli e le pendici del Serpeddì, a quasi 700 metri sul livello del mare, Burcei è il comune che, nella provincia di Cagliari, ha le caratteristiche maggiori di centro montano. Lo testimonia anche la neve che compare regolarmente nei freddi inverni e lo sbalzo termico di sei gradi con il capoluogo. Lo si raggiunge dall’Orientale sarda attraverso la strada provinciale n. 21 costellata di tortuosi tornanti che si snodano in un paesaggio di una bellezza quasi selvaggia, ma in cui sono evidenti i segni della presenza dell’uomo.

Il suo territorio prevalentemente montuoso e costellato di boschi e sorgenti è particolarmente adatto alla pastorizia, ma consente anche la coltivazione di orti, viti, leguminose e soprattutto quella delle famose ciliegie. Nelle vicinanza del paese, lungo la valle del Rio Brabaisu, si estende, la Foresta Demaniale omonima, una foresta di lecci e ontani, abitata da numerosissime specie animali.

Il toponimo deriverebbe dal sardo burrei, che significa branco di buoi o di vacche, a sottolineare l’antica propensione alla pastorizia del paese. Burcei sarebbe stata fondata da un gruppo di pastori barbaricini, che si stabilirono presso la sorgente Sa Mitza de su Salixi, situata fino a qualche decennio ancora nel centro del paese, attratti dall’abbondanza d’acqua e dei pascoli del luogo. Nel territorio è documentata la presenza di insediamenti nuragici − fra gli altri Sa domu ’e s’orcu − e di stanziamenti romani, anche per lo sfruttamento delle ricche miniere del circondario. Nel periodo feudale il territorio della villa di Burchey era compreso nella Baronia di San Michele, sotto la giurisdizione dei Carroz, Conti e Marchesi di Quirra e, come nel resto della Sardegna, lo sviluppo economico e culturale venne fortemente caratterizzato dai dominatori, spesso in termini negativi.

Di notevole interesse nel paese la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria di Monserrato, la cui costruzione, iniziata intorno al 1884-85 nel sito dell’antica chiesa, venne portata a termine nel 1902. Alcune analogie con il santuario di Guasila hanno fatto ipotizzare che sia stata progettata anch’essa da Gaetano Cima. La struttura portante della chiesa è stata realizzata in pietra locale cementata, di varie pezzature, mentre il manto di copertura della cupola è in squame di laterizio vetrato. L’edificio presenta una pianta ottagonale e cappelle laterali, con un prospetto neoclassico timpanato e spartito da colonne e un alto campanile, aggiunto tra il 1944 e il 1946 con il concorso dell’intera popolazione che ha contribuito recentemente anche alla realizzazione di affreschi e ornamenti della volta interna.

La radicata devozione del popolo burcerese nei confronti di Santa Barbara, patrona dei minatori, ha portato inoltre, nel 1926, alla costruzione di una chiesetta campestre dedicata alla santa e situata su un piccolo altopiano all’ingresso del paese. Da questo punto si gode di una vista panoramica che abbraccia l’intero paese e il golfo di Cagliari e, nelle giornate più chiare, perfino i monti del Sulcis-Iglesiente. La tradizione popolare vuole che a costruire la chiesetta fossero stati, insieme alla popolazione, i minatori di stanza alle miniere di Serra S’Ilixi, Tacconis, Tuviois, disposte lungo il corso di Rio Ollastu nella famosa “via dell’argento”, i cui ruderi rappresentano oggi bellissimi esempi di archeologia industriale.

La chiesa parrocchiale e la chiesetta campestre di Santa Barbara sono al centro delle principali festività religiose del paese: i solenni festeggiamenti, in settembre per Santa Maria, patrona del paese, e la prima domenica di giugno per Santa Barbara, sono entrambi caratterizzati da eventi religiosi e civili della durata di una settimana. Fra le ricorrenze di antica tradizione ma riscoperte solo in tempi recenti, si evidenziano la Sagra delle ciliegie e la Sagra de sa pezza de craba (la carne di capra), eventi capaci di calamitare notevoli affluenze da tutte le parti dell’isola. Le due sagre rappresentano un momento di riscoperta delle antiche tradizioni locali, di antichi sapori e tempi in cui con orgoglio si valorizzavano le risorse del territorio. Ma l’economia prevalentemente agricola e pastorale non ha purtroppo conosciuto uno sviluppo tale da garantire un definitivo salto di qualità: i prodotti naturali − carni, formaggi, ciliegie, uve e vini − e artigianali, seppur apprezzati nell’hinterland non hanno mai avuto quel riconoscimento che permettesse la conquista dei mercati economici con un marchio di qualità. La conseguenza è stata una chiusura economica e culturale, radicata nei secoli, che ha avuto pesanti ripercussioni demografiche: la popolazione, minata da forti fenomeni di flussi migratori verso altri centri, si attesta oggi intorno ai tremila abitanti e la fonte di reddito prevalente si è orientata sull’edilizia.

Oggi, tra le specialità alimentari, si segnalano ottimi formaggi caprini e ovini, il buonissimo pane tipico in semola di grano duro, cotto nel forno a legna e squisiti salumi, prodotti in casa in piccole quantità. Molto rinomate sono poi le grandi e gustose ciliegie di Burcei, ogni anno protagoniste a giugno di una sagra che richiama un numero sempre maggiore di turisti.

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